Oggi e domani la prima contestazione europea. Sciopero generale in Francia, Belgio e Spagna
Checchino Antonini
Rossi, verdi, black e pink, tutti a Bruxelles: sono attesi in centomila per una giornata d'azione europea che contesti l'austerità di Merkel e Barroso e il loro golpe monetario. Contemporaneamente incroceranno le braccia i lavoratori di Spagna, Francia e Belgio. In Italia, dove nessuno ha proclamato lo sciopero generale, ci sarà comunque un palco della Cgil, con Guglielmo Epifani in piazza Farnese, per riempire virtualmente lo spazio di questa prova di opposizione sociale europea. Contro lo «zombie politico», l'Ue dopo la crisi greca, anche le reti no global stanno confluendo a Bruxelles dove resteranno fino al 2 ottobre per una settimana no austerity e contro il proibizionismo sui migranti. Tra otto giorni concluderanno la mobilitazione con un altro grande corteo nel "quartiere europeo" della capitale belga. Oggi anche loro risponderanno - «in forma critica» - all'appello della Ces.
La radio on line di Corso Italia,radioarticolo1.com, seguirà in diretta tutte le piazze che provano a sfruttare l'impulso delle grandi mobilitazioni della passata stagione per dire che l'Europa deve diventare uno spazio dei diritti. Perché già è uno spazio abitato quotidianamente da generazioni sempre più precarie, già è l'ambito in cui si costruiscono scelte strategiche che condizionano la vita di milioni di persone. Perché è il luogo in cui si decide il verso dell'uscita dalla crisi che oggi vede attive solo tendenze liberiste e deflattive. Per il leader della Ces, l'Internazionale dei confederali, «i governi sono in preda al panico» perché alzano le tasse e tagliano il welfare a scapito di chi è già vittima della crisi. 23 milioni di disoccupati e un numero inafferrabile di precari: i numeri spiegano da soli le tensioni sociali diffuse destinate a crescere non appena si dispiegheranno gli effetti dell'austerity. La Ces chiede investimenti pubblici, finanziati tassando le transazioni finanziarie, per l'innovazione tecnologica e il rilancio del welfare. «Vogliamo sostenere il potere d'acquisto dei lavoratori altrimenti la domanda rischia di crollare», dice Monks defindendo «cruciale» questa stagione di conflitto sociale.
Rifondazione Comunista e il Partito della sinistra europea (trenta sigle) aderiscono e partecipano alla mobilitazione. Il segretario nazionale del Prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, sarà a piazza Farnese a partire dalle 16.30. «Si tratta - spiega Ferrero - del primo vero segnale di resistenza dei lavoratori su scala europea nei confronti delle brutali politiche di austerità che stanno mettendo in ginocchio milioni di persone e lavoratori in tutto il continente. Come Partito della Sinistra Europea siamo impegnati a costruire un'opposizione forte contro chi vuole far pagare la crisi a lavoratori e pensionati riproponendo le stesse ricette che l'hanno causata. Per questo occorre innanzitutto fermare lo scellerato tentativo di rendere più rigidi gli accordi di Maastricht, a cui il governo italiano non si sta opponendo con la necessaria energia. Contro questo progetto scellerato occorre organizzare un grande sciopero generale europeo, che lanci oltre i confini nazionali un modello alternativo di Europa sociale fatto di diritti, lavoro, redistribuzione della ricchezza e riconversione ambientale dell'economia, da finanziare attraverso la forte tassazione delle rendite finanziarie, della speculazione e dei grandi patrimoni».
I movimenti sociali sono più espliciti della Ces rispetto all'insostenibilità del modello di sviluppo e reclamano che il denaro dirottato al salvataggio delle banche serva a sostenere un'economia sostenibile socialmente ed ecologicamente. E, puntando alla generalizzazione dello sciopero, anche l'indomani andranno «nell'occhio del ciclone» a contestare l'Ecofin, il vertice dei ministri finanziari. «Bruxelles - dicono le reti precarie e no border - è la capitale delle istituzioni europee e il paradiso delle lobby. Non sarà una sfilata a fermarli. Se l'azione diretta non violenta fa parte del tuo linguaggio politico preparati a un grande gioco contro l'austerità».
Bruxelles intanto non cede. Nonostante nella task force presieduta dal presidente della Ue, Herman Van Rompuy, si sia creato un fronte di Paesi che frena su un eccessivo rigore del nuovo Patto europeo, oggi la Commissione Ue presenterà inalterate le sue proposte: giro di vite sui debiti pubblici più elevati e sanzioni semi-automatiche per chi viola le regole, anche a carattere preventivo. Ma l'accordo al tavolo dell'Ecofin informale di domani e venerdì è tutt'altro che scontato col rischio di una resa dei conti al vertice dei capi di Stato e di governo di ottobre.
«Contro l'idea di imporre dall'alto una sfilza di finanziarie lacrime e sangue, che di fatto rendono impossibile qualsiasi tipo di governo "amico" dei lavoratori, si apre un terreno nuovo per l'opposizione sociale e politica», dice Francesco Piobbichi della delegazione delle Brigate di solidarietà attiva, in viaggio per Bruxelles nonostante uno sciopero giallo di uomini-radar belgi. «Nell'esperienza dei campi di Nardò con i braccianti e davanti ai cancelli delle fabbriche in crisi abbiamo denunciato questo golpe monetario, per noi italiani - conclude Piobbichi - sarà cruciale proseguire verso il 16 e dopo rendere stabile la rete dell'opposizione».
Liberazione 29/09/2010, pag 4