giovedì 18 novembre 2010

Finanziaria di toppe mentre esplode la Cig

Superata la soglia del miliardo di ore. Allarme per quella in deroga

Fabio Sebastiani
Sarà pure una soglia "psicologica" ma aver sfondato il tetto del miliardo di ore di cassa integrazione fa un certo effetto. Anche perché, dall'altra parte il paese crolla e il Governo, che prima era inerte, ora è addirittura bloccato dalla crisi politica. Fino al punto che la legge finanziaria è completamente monopolizzata dal tentativo di rattoppare la maggioranza. «E' incredibile che la discussione della Finanziaria - sottolinea in una nota il portavoce del Prc Paolo Ferrero - sia completamente svincolata dalla valutazione degli effetti che questa avrà sul terreno dell'occupazione».E' di qualche giorno la notizia della dotazione del fondo per gli ammortizzatori sociali - l'unico punto apprezzato nel comunicato scritto a quattro mani tra Confindustria e parti sociali - che ecco la mazzata sulle cifre del "paese reale". Ad ottobre, infatti, secondo la Cgil, le ore di Cig autorizzate dall'Inps da inizio anno sono state 1.026.479.655, mettendo a segno un incremento del +44,2% rispetto al 2009 quando le ore erano 712.008.425. A far paura sono le ore di "cassa in deroga" perché rapresenta una sorta di "ultima spiaggia" dopo essere passati per il limbo della degli ammortizzatori "ordinari" e "straordinari". Dall'analisi della Cgil il ricorso alle ore di cassa integrazione a ottobre segna un calo del -2,3% rispetto al mese precedente, per un totale di ore pari a 100.806.175. Calo addebitabile ad un flessione della Cassa integrazione ordinaria (cigo) e straordinaria (cigs); ma ad «incidere ancora pesantemente», così come segnala il rapporto, è la «costante e inarrestabile» crescita della cassa integrazione in deroga (Cigd) che a ottobre torna ad aumentare con un monte ore ad ottobre pari a 34.374.368 segna un +6,36% su ottobre e nei primi dieci dell'anno, sullo stesso periodo dello scorso, un +295,9%. Da gennaio ad ottobre sono state autorizzate 320.241.258 ore di Cigd. Questi dati, osserva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, «insieme a quelli sulla produzione industriale, dimostrano che la situazione resta molto grave e preoccupa seriamente la costante crescita della cassa in deroga. Diventa ogni giorno più urgente definire politiche industriali che possano determinare crescita e lavoro insieme ad interventi strutturali sulla cassa integrazione».
Per la cassa in deroga, i settori con il maggiore ricorso continuano ad essere quelli che non rientrano nella normativa attuale della cigs. Tra i settori più colpiti c'è l'edilizia che resta quello con l'aumento più consistente, da inizio anno, pari a +1.150,4% sul 2009. Segue il settore chimico +471,9%, il legno +675,7%, il commercio +369,5%, carta e poligrafiche +325,1% e la piccola industria meccanica +264,38% che ha il volume più alto con 98.076.416 ore. Le regioni maggiormente esposte con la cigd restano la Lombardia con 78.147.195 ore da inizio anno (+202% sul 2009) e l'Emilia Romagna con 45.772.191 ore (+1109,9%). «Si conferma l'aumento consistente - si legge nel rapporto - soprattutto nei settori direttamente produttivi, frutto di un allargamento ulteriore delle difficoltà del settore manifatturiero e del fatto che molti lavoratori, prima coperti dalla cassa ordinaria e straordinaria, stanno progressivamente ricorrendo alla cassa in deroga».
Per tornare alla legge finanziaria, infine, c'è da registrare il via libera della Commissione Bilancio della Camera. Il maxiemendamento del governo e il ddl di Bilancio da martedì saranno all'esame dell' Aula di Montecitorio. Dalla discussione in commissione è uscita la possibilità di qualche aggiustamento. Sotto osservazione ancora la partita con i Comuni e agevolazioni fiscali del 55% delle ristrutturazioni edilizie ecocompatibili. Su queste ultime, secondo il viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas, il Governo è pronto a fare «una riflessione da qui all'Aula per presentare un emendamento che recepisca» il reintegro. Segnali negativi, invece, sugli enti locali. «Non credo ci saranno correttivi se non un leggero allentamento del patto di stabilità. Non ci sono le risorse del passato quindi i tagli sono inevitabili per tutti i livelli di governo», dice il sottosegretario all'Interno Michelino Davico, ieri a Padova per l'Assemblea nazionale dell'Anci. «C'eravamo illusi che tutto fosse più facile riguardo al federalismo - sottolinea Davico - anche perchè sono dieci anni che ci lavoriamo».

Liberazione 14/11/2010, pag 4

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