giovedì 4 agosto 2011

400 posti a rischio tra i pulitori ferroviari

Pisa Addetti alle pulizie dei treni

Federico Giusti
I pendolari in arrivo o partenza dalla stazione ferroviaria di Pisa sono stati accolti per un paio di giorni da un variopinto presidio degli addetti alle pulizie dei treni di Pisa, Livorno e Lucca: 400 posti di lavoro in Toscana a rischio dopo il cambio di appalto.
La ditta vincitrice, la Partenope, ha mandato a casa 400 lavoratori, in Toscana, che a partire dall'arrivo delle lettere di licenziamento (il 26 maggio) hanno "occupato" il binario 1 della stazione organizzando un presidio permanente. I lavoratori, organizzati dalla Filt-Cgil, hanno inscenato varie proteste presidiando la sede della Camera di Commercio (il report annuale dell'economia locale conferma la crisi), il palazzo della Provincia (ricevuti dalla Giunta che ha chiesto l'immediato intervento della Regione Toscana).
La Cgil giudica inaccettabile l'assenza di clausole sociali che salvaguardino questi 400 posti di lavoro e i delegati Cgil denunciano il tentativo di scatenare «una guerra tra poveri, tra i lavoratori degli appalti e quelli della Partenope».
Ma la posta in gioco è ben altra e a spiegarcelo sono alcuni lavoratori con maggiore anzianità di servizio: «La alta percentuale di sindacalizzazione tra i pulitori (tutti Cgil), la presenza di condizioni lavorative, contrattuali e retributive migliorate nel corso degli anni dalla contrattazione sindacale, la paura della ditta vincitrice dell'appalto di ritrovarsi a gestire lavoratori determinati e consapevoli dei loro diritti».
Solidarietà ai lavoratori è arrivata dal Prc e dai Cobas. Maurizio Bini, consigliere comunale di Rc e ferroviere dell'Orsa, in Consiglio comunale (assente e silente il sindaco del Pd Filippeschi, più interessato a porre divieti alle manifestazioni che alle sorti degli operai pisani) ha chiesto «quali iniziative si intende intraprendere nei confronti di Trenitalia e della Regione Toscana, titolare del contratto di servizio con la stessa Trenitalia, al fine di scongiurare il ricorso a questi licenziamenti ed al ripristino del contratto di lavoro per i lavoratori interessati».
Dal canto loro i Cobas chiamano direttamente in causa Trenitalia «che in qualità di committente dovrebbe intervenire per il rispetto delle clausole sociali salvaguardando i posti di lavoro». Trenitalia per i Cobas «manifesta la sua politica di ostacolo alla sicurezza dei passeggeri e dei ferrovieri, una politica che poi si riproduce verso i lavoratori degli appalti, sfruttati e mal pagati».
Nella tarda mattinata di sabato arriva al presidio della stazione la notizia che tutti si auguravano:una volta tanto: Trenitalia si muove nel verso giusto e revoca l'appalto alla Partenope per inadempienze contrattuali. Il segretario della Filt-Cgil, Goffredo Carrara, è soddisfatto ma attento: «La mobilitazione ha pagato, ma teniamo alta l'attenzione».
I lavoratori tornano a casa ma sono pronti a riprendere le iniziative di lotta nei prossimi giorni, i Cobas e i movimenti antiproibizionisti esprimono la loro solidarietà ai lavoratori dai microfoni del camion che sfila vicino alla stazione in occasione del Canapisa nel soleggiato pomeriggio di sabato 29 maggio.


Liberazione 02/06/2011, pag 11

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