giovedì 4 agosto 2011

Fiom, estate in festa per i 110 anni pensando all'autunno caldo

Tute blu Lunga serie di incontri e dibattiti tra Milano, Bologna, Siracusa e Torino

Fabio Sebastiani
La Fiom compie 110 anni. Magari a qualcuno saranno sfuggiti anche i "cento", ma certo che questo traguardo "rosso vivo" è tutto da festeggiare: per tutta l'estate, dal 16 giugno a metà settembre.
Misura dell'antico e rincorsa del moderno con la piazza virtuale di dialogo, un socialnetwork tematico per «parlare di lavoro e lavoratori». Sarà una sorta di facebook per le tute blu, che si chiamerà "FiomNetWork". Non si fanno mancare niente le tute blu della Cgil. Tra le altre iniziative, anche la prima serata pubblica di Michele Santoro, "orfano" della Rai e un dibattito che vede riuniti, per la prima volta da anni, i leader di sinistra e centro sinistra (Fds, Idv, Sel, Pd) insieme al segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
"La Fiom in festa", questo il titolo dell'iniziativa, si compone di una serie di incontri a Bologna (16-19 giugno) e a Milano (24-26 giugno). Poi ancora, a Siracusa (2 luglio) a Pomigliano (16 e 17 settembre), a Padova (dal 16 al 18 settembre) e a Torino. L'idea di un social network dedicato nasce dall'esigenza «di maggior confronto, di discussione, circolazione delle informazioni, di fare qualcosa di più rispetto al solo sito internet perchè possa anche essere un elemento di dialogo», dice Landini. Sarà un luogo di incontro virtuale dove «si parla di lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori, dei loro diritti dentro e fuori la fabbrica, della democrazia nei luoghi di lavoro, del contratto nazionale e della contrattazione aziendale».
Michele Santoro star d'eccezione per una serata che affronti il problema del lavoro e dei diritti (17 giugno, villa Angeletti). La serata curata da Santoro «sarà coordinata da Serena Dandini e Vauro», racconta il leader della Fiom Landini, che ha presentato ieri la festa nel corso di una conferenza stampa, e tra gli ospiti «ci saranno Marco Travaglio ed il procuratore antimafia di Palermo Antonio Ingroia, oltre a diversi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura. Vuole essere - aggiunge Landini - una serata che abbia una sua forza significativa. Lo spirito dell'incontro, come per tutti gli eventi organizzati dell'ambito della Festa della Fiom è quello di «sviluppare i temi che nell'ultimo anno sono stati al centro della discussione», come quelli «dell'attacco ai diritti, alla democrazia, al contratto , ed all'esistenza stessa del sindacato» denunciati dalla Fiom e di attualità «nell'ultimo anno a partire dal caso degli accordi separati con Fiat».
L'attualità non manca. A cominciare dal vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei "per cui un'impresa deve poter scegliere tra contratto nazionale e aziendale". Per Landini rappresentano «un attacco all'idea stessa del contratto e delle relazioni sindacali che non ha precedenti». «Mi sembra singolare - aggiunge il leader della Fiom - che Confindustria sostenga le azioni della Fiat perchè siamo in presenza di una azienda che non solo esce da Confindustria ma non vuole applicare i contratti e le leggi». E al segretario della Uil, Luigi Angeletti, che dalle colonne del "Sole 24 ore" ha annunciato la disdetta dell'accordo del '93, la Fiom risponde: «Disdire l'accordo del '93 equivarrebbe a cancellare le rsu e tornare alle rsa. La differenza è sostanziale; significherebbe avallare quanto accaduto in Fiat e cancellare la massima espressione della appresentanza». «Le rsa sono nominate e non votate dai lavoratori. Cancellare le rsu significherebbe dunque avallare quanto accaduto in Fiat. Ed è grave», aggiunge.
La Fiom non intende mollare, quindi. Ed anzi, già che c'è si dichiara anche pronta a riaprire il dossier Termini Imerese. «Vogliamo risposte», dichiara Landini. I cosiddetti "impieghi alternativi" di Sicilfiat stanno via via spegnendosi. A tutt'oggi delle sette proposte presentate ancora non si vede nulla di concreto. C'è una richiesta unitaria di incontro che giace al ministero dello Sviluppo economico da 20 giorni «ed alla quale non c'è stata ancora alcuna risposta». Per Landini «non è possibile aspettare settembre, ottobre, novembre, per vedere cosa accadrà a dicembre», scadenza per la quale «è prevista la chiusura di Termini Imerese con tre mila lavoratori tra diretti e indotto».


Liberazione 08/06/2011, pag 5

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